Sabato 19 dicembre 2020 si è svolta la conferenza virtuale “La persona al centro..tra percorsi di cura e qualità della vita”.
Anche in questo difficile momento di emergenza sociale e sanitaria, la UILDM GENOVA ODV ha deciso di concludere la serie di eventi realizzati per celebrare i 50 anni dalla fondazione con un momento formativo che potesse offrire un luogo di incontro simbolico e di riflessione sul tema della vita indipendente e della relazione tra la cura e la qualità della vita delle persone con disabilità ,attraverso le voci di chi nel corso degli anni ha condiviso un percorso umano e professionale importante.
E’ stata l’occasione per il Direttore Generale Andrea Rivano per presentare il bilancio sociale che, oltre a illustrare i dati del 2019, ha riassunto il percorso storico della sezione, mettendo in luce le tante persone e progetti che nel corso di questi cinquant’anni hanno contribuito a far crescere costantemente la realtà della UILDM GENOVA ODV.
Poi vi è stato l’intervento del presidente nazionale UILDM Marco Rasconi, che oltre a testimoniare l’importanza dei progetti di vita indipendente per il pieno riconoscimento dei diritti sociali, civili e personali di tutte le persone con disabilità, ha ricordato che, soprattutto in un momento drammatico come questo della pandemia, la missione di associazioni come la nostra si allarga e punta a “creare gli anticorpi” alla paura del diverso, dello sconosciuto, del non abile.. per non lasciare solo nessuno e non indietreggiare sulla battaglie di solidarietà combattute finora.
Ci sono stati poi gli interventi della Assistente Sociale Martina Cella, che ha portato la testimonianza del consolidato progetto di CASA FAMIGLIA UILDM, e del Prof. Carlo Minetti, colonna portante della collaborazione storica con l’Istituto Gaslini, che ha infuso speranza e ottimismo con una panoramica dei più moderni ed efficaci interventi, farmacologici e strumentali, che hanno rivoluzionato la cura e la qualità di vita nel campo delle malattie neuromuscolari.
Da parte dei partecipanti e delle autorità intervenute, sono state spese parole di riconoscenza, stima, interesse rispetto a tutto ciò che è stato realizzato finora e di grossa fiducia per ció che la ricerca e il contributo scientifico, ma anche sociale e istituzionale, stanno dando a questa causa, con la convinzione di poter fare ancora molto e di avere davanti nuove sfide e nuovi obiettivi, con al centro sempre la persona e non solo la malattia.
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